un libro inaspettato, eclettico e pieno di storie che non conoscevo, fondamentalmente autobiografia dell’autore, figlio di Freeman Dyson, cresciuto a Princeton ai tempi d’oro di von Neumann, nascita dei computer, della bomba H e del progetto di suo padre dell’astronave a propulsione nucleare
ma è anche un libro sui kayak, sulle popolazioni artiche e sulle propaggini più a sud, gli ulimi indiani di america, Geronimo e la Ghost Dance, i profeti del riscatto e della venuta dei fantasmi. Esplorazionio, epidemia e stragi.
Il tema che scorre lungo l’autobiografia è quello della dicotomia digitale-analogico e della teoria del continuo, ma è bella anche la storia delle valvole e come si costruiscono i kayak con le pelli, la “wave piercing hill” utilizzata nei design tradizionali alle alueutine e perso nella stabilizzazione del design ai tempi dei russi
e bello avere una casa sull’albero abusiva con vista su Vancouver, costruita con un albero vecchio di 600 anni, si può ancora fare ?